ALL'OMBRA vis artis non vilis aqua sed vinum

ABBOMINEVOLI ABBINAMENTI

mercoledì, febbraio 27, 2008

CONVERSIONI


Il compagno Fidel non se la passa troppo bene: si è ritirato in buon ordine. Il suo sucessore, da lui stesso designato, è il fratello Raul. Il Lider Maximo, già aveva subito ingiurie varie. Una tra le tante: una rovinosa caduta scendendo dal palco dopo un comizio. Fu operato, senza anestesia, per una frattura scomposta di tibia. Servizio fotografico al blog del 3/12/2004. Quel che qui ci interessa è la sua conversione. Ebbene sì! Dalla visita di Wojtyla del 27 gennaio 1998, a quella odierna del cardinal Bertone, Segretario di Stato che ha inaugurato il monumento a Papa Giovanni Paolo II°, Fidel non è più lui!. A detta della figlia è diventato timorato di Dio ed è preoccupato assai della anima sua. Vorremmo tranquillizzarlo: il sincero pentimento e l’affidamento della propria anima al Padre, nel momento del ritorno alla Sua casa, sono sufficienti per una rapida ascesa al Celeste Regno dei Giusti e dei Savi in Compagnia di Beati e Santi, Angeli e Cherubini, Arcangeli e Serafini.. I precedenti non si contano: il primo e più celebre fu il ladrone crocifisso con Gesù, Disma, “In verità ti dico, oggi sarai con me in paradiso” (LUCA, 23, 39-43). Non dimentichiamo il prode Oscar Wilde, ateo e sodomita.nel corso della sua travagliata vita, convertitosi “in articulis mortem”. E che dire di Renato Guttuso, pittore ufficiale del Partito Comunista, ateo sfegatato, che approda alla fede cristiana avanti il trapasso. Eppoi Victor Hugo, Charles Darwin (forse), Giosuè Carducci: Quest’ultimo ebbe l’estrema unzione da un prete travestitosi da barbiere per riuscire a superare lo sbarramento formato dai suoi adepti! Naturalmente Pranzini (vedi blog del 7/10/2007) non può mancare. La lista è lunghissima e qui abbiamo citato solo alcuni casi. L’ultimo della serie Litvinenko, quello del tè al polonio: sul letto di morte si sarebbe convertito all’Islam. Quale sarà il nostro rio destino? Diventeremo Confuciani? Geovisti? Musulmani? Induisti? Zoroastriani? Janisti? Scintoisti? Mitaisti?Ittiti? Gergesei? Amorrei? Cananei? Perizziti? Evei? Gebusei? Taoisti? Mazdemisti? Ebrei? Agnostici? Anabattisti? Balordi? Catto-comunisti? Buddisti? Quaccheri? Pennaioli? Beh, almeno questo risparmiatecelo! Comunque ricordatevi che una buona porta blindata inchiavardata tiene lontano la folla di preti, prelati e sacerdoti di qualsiasi culto che affollano l’uscio della cameretta dove giacete nel vostro pagliericcio. In bocca a Satanasso! Io mi consolo con un potente Rum cubano. E un sigaro “El rey”, quelli del nostro fratello nella fede, Fidel! Prosit Pronobis!

venerdì, febbraio 15, 2008

MELANCONIA


Tutti, giovani e meno giovani, che dalla scatola diabolica (TV) ci guardano, ridono beati e beoti. Tutti, giovani e meno giovani, che troviamo sul bus, alla oppe, al lavoro hanno aspetti completamente differenti. Ognuno di noi sperimenta nella propria intimità momenti di tristezza e di malinconia. Pensare il pensiero è la prima, gigantesca ,difficoltà. Cercare di rispecchiarsi nel proprio pensiero, osservandolo dal di fuori, ci procura la pesantezza d’animo. Ma il pensare a sé stessi è la macchina principale che crea la nostra identità personale .Neppure una vicinanza amorosa è in grado di fare breccia in questo magma ribollente. Il nostro pensare, inestricabilmente avviluppato dentro di noi, cambia continuamente, è inafferrabile. Un poeta americano, forse il maggiore del ‘900 (vedi frasi sul vino) allude alle Funzioni Supreme, in una sua raccolta di poesie, “Note verso la finzione suprema”, che sarebbero il massimo punto di arrivo del pensiero pensato. Ma la pesantezza dell’anima è anche un momento di creatività, da qui inizia l’azzardo del pensiero, nascono le forme artistiche. Recentemente a Verona si è svolta una mostra sull’Arte e la Malinconia, alla sezione “andar per mostre” un percorso tra i capolavori esposti. State allegri, cari amici, compreso il pennaiolo emme, ma mai bischeri, strafottenti e superbi. Insieme grande bevuta, con la dovuta serietà, di un rosso di Montalcino. Ci racconteremo un bel po’ di storie…!
Prosit Pronobis!

giovedì, febbraio 14, 2008

ALIENI


Gli avvistamenti di UFO ultimamente si vanno riducendo, così come l’interesse in generale per gli alieni. Probabilmente la gente ha ben altro a cui pensare. Negli USA esistono dei club i cui iscritti sostengono di aver avuto, personalmente, degli incontri con esseri provenienti dalla spazio Altri sostengono di essere stati rapiti, sottoposti ad esperimenti e poi riportati a casa giusto in tempo per la cena. Questi soggetti sono i più studiati. Voi penserete nelle case di cura psichiatriche? Ebbene no! Ci sono fior di professoroni che se ne occupano a tempo pieno. I soggetti detti “abduction” vengono sottoposti a sedute di ipnosi regressiva. Si scava all’interno dell’inconscio per riportare alla luce esperienze rimosse. Con questo sistema si è certi che l’inconscio non può mentire. Si sono analizzati più di 400 inconsci di “addotti”: l’esito è sorprendentemente simile. Tutti raccontano la stessa esperienza, beh quasi. Gli alieni sono di 4 tipi. 1) Alti 2 metri e 80, biondi, tuta attillata. 2) Simili a coccodrilli ma in piedi e con il muso da serpente. 3) Simili ad una mantide alta però più di 2 metri. 4) Piccolini, 1 metro e 20, con 3 dita, senza orecchie e con grossi occhi. Alla domanda: occomemai assomigliano agli alieni dei film di fantascienza di serie Z? La risposta è semplice: quei film sono stati ispirati proprio dagli alieni. Infatti esistono altri club, assai esclusivi, i cui iscritti sostengono di essere essi stessi alieni! Nel 1995 fu scoperta una nuova cometa da due astronomi americani e che da loro prese il nome: cometa Hale-Bopp. Nel 1997 transitò vicino al sole e fu ben visibili in tutto l’emisfero nord. Un gruppo di seguaci di una sette californiana si convinse che a fianco della cometa viaggiava un’astronave aliena che avrebbe accolto al suo interno tutti coloro che nell’istante di maggior vicinanza si fossero tolti la vita. Detto fatto! Questi signori trangugiarono un beverone letale e tosto alla casa del Padre tornarono. Padre alieno? Recentemente vi sono stati avvistamenti anche alla Penna… Speriamo che non bevano strane pozioni ma spumanti secchi millesimati, il tappo volerà alle stelle, almeno lui! Prosit Pronobis!.

mercoledì, febbraio 13, 2008

AL GORE & C.






Al Gore ha vinto il Premio Nobel per la Pace! Come mai? Ma certo! Per il suo incessante impegno a difesa del PIANETA! Ha anche girato un documentario sui rischi del riscaldamento globale, “An inconvenient truth”. Ed ha vinto due premi Oscar! Come miglior documentario e per la migliore canzone originale. E’ un genio, molto combattivo Ha portato il suo film in tutto il globo. Il mondo sta per finire anche sotto la pressione dei ricconi che se ne fregano dell’ambiente. E infatti anche il buon Al se ne stracatafotte! Nel suo villone gigante ha consumi iperbolici di energia elettrica, si sa le stanze sono tante, e magari poi, in fondo in fondo, qualcosa di meglio del petrolio si trova. Altro gran ecologista è il principe Carlo di Inghilterra. Anche lui versa in uno stato di rara opulenza. Questo non gli impedisce di battersi come un leone per la salvaguardia dell’ambiente e per l’abbattimento delle emissioni di CO2. Per questa sua nobile attività, ha vinto un premio pure lui, il “Global Environmental Citizen Prize”. Per andare a New York a ritirare il premio ha prenotato su un jet tutta la prima classe e tutta la business class: per un totale di 64 posti. Insomma i super ricchi, stimati per il 2007 in 946, possiedono da soli 2.600 miliardi di dollari e consumano da far schifo. Ad esempio James Simons della Renaissance Tecnologie, guadagna 1,5 miliardi di dollari all’anno. In qualche modo dovrà pur spenderli, parino. E allora viaggi nello spazio, aerei personali e cene alla Penna partendo da New York!!! Mi raccomando, tenete bassissimo il riscaldamento, andate a piedi o in bicicletta, producete pochi rifiuti, bevete acqua del rubinetto, fate la doccia a tre o quattro alla volta, fatevi un orto sul balcone di casa. In vacanza… non andateci! Il riscaldamento globale del pianeta dipende da voi, miserabili stronzi!! Fate una passeggiata in campagna e nelle varie cantine che incontrerete chiedete un bicchiere di vino. Non sarà il massimo, ma il minimo: non si può avere tutto dalla vita, niente sì! Prosit Pronobis!

martedì, febbraio 12, 2008

IL CAPRIOLO


Il capriolo, animale docile e pio, è nell’occhio del mirino, letteralmente! La sua indole, poco incline al lavoro, lo porta ad aggirarsi nelle campagne di mezza Italia. Esso approfitta del lavoro degli altri, in particolare di contadini, viticultori, bifolchi e villani in genere. La loro fame è insaziabile, dove passano non resta alcun virgulto, chicco d’uva, patata. Ormai è guerra aperta tra le due fazioni. Bisogna porre rimedio. Gli agresti lavoratori, posati per un momento falce e forcone, si sono armati con fucili di precisione, pallottole esplosive e mine anticarro (tutto fa). Ma nel mondo non vi sono solo biechi e sordidi lavoratori della terra, bensì migliaia di giovin che alla protezione animale hanno dedicato la vita e la famiglia. Orbene: denuncia! Le tenere creature devono morire di vecchiaia o di indigestione. Proteste dei cacciatori già sparpagliati nei boschi. Il CCCP, Comitato Capriolo Camperà Perenne, avanza una proposta: Trasferire gli animaletti in boschi più ameni ed ospitali. Proposta stroncata sul nascere: come potrebbero riconoscere i nuovi luoghi, magari diversi? Finalmente un’idea nuova! E’ di un noto etologo aficionados di Pietro Angela. La soluzione è semplicissima: si reintroducono i lupi, naturali predatori dei malefici erbivori. Tutti contenti, beh qualche fucilatina ci stava bene… Ebbene inizia il trasferimento in loco dei lupi, tanto si sa che al loro di cambiare territori non gliene frega nulla. Efficacia! A questi lupi non gli par vero: Passano mesi a banchettare. Ma questo stato di benessere al lupo porta desideri di accoppiamenti multipli. Si moltiplicano! Mangiano di tutto, pecore, cavalli, conigli…Bisogna correre ai ripari! L’unico rimedio possibile sembra essere l’introduzione dei Grizzly, i giganteschi orsi del nord America e del Canada. Fortunatamente (Beh…) un fatto di cronaca fa riflettere i nostri amministratori. In Alaska, dove passava tutte le sue estati da più di 13 anni, nel Katmai National Park, viene divorato Timoty Treadwell e la sua fidanzata da un grizzly, Si batteva per la protezione degli orsi e ne sosteneva l’indole docile e gioconda. Nel 2006 Werner Herzog ha girato un film su questa vicenda, GRIZZLY MAN . Dopo gli orsi? Per questa sera un minestrone caldissimo, polenta con formaggi di malga e qualche bottiglia di Teroldego Rotaliano. Prosit Pronobis!

lunedì, febbraio 11, 2008

PHILIP K. DICK



Ormai più di 25 anni sono passati dalla morte di Philip K. Dick, il grande scrittore di fantascienza. Nato a Boston nel 1928 ebbe un vita un bel po’ travagliata. Sempre affascinato dalla scrittura, iniziò con la stesura di romanzi naturalistici che regolarmente venivano respinti dagli editori. La leggenda narra che un giorno volendo acquistare una rivista scientifica di divulgazione, ne prese per sbaglio una di fantascienza. Quello fu l’inizio di una lunghissima e prolifica attività. Nella vita era particolarmente sfigato, ebbe 5 mogli, dipendente dalle anfetamine e quant’altro, sempre sull’orlo della psicosi, economicamente costantemente sul lastrico a lottare con le bollette di luce e gas.
Viveva in un mondo suo, leggeva Freud e Jung, la letteratura ermetica ed i filosofi. Si interessava di teologia ed aveva costruito una sua complessa visione del mondo Al centro esisteva un Dio “dormiente” a cui si contrappone un Demiurgo che opera il male. Questa opera genera delle illusioni nelle quali noi siamo immersi costantemente incapaci di cogliere il vero. Si interessò, ovviamente, dei media e della loro influenza sulla società e sulla politica. A distanza di 25 anni, immersi in una pubblicità sempre più aggressiva, una televisione che si pone come scopo la manipolazione dei cittadini, una politica becera e violenta, non ci resta altro che cercare di svegliare il Dio dormiente.
La sua opera più famosa è “La svastica sul sole”, dove viene narrata la vittoria dei nazisti e dei giapponesi durante la seconda guerra mondiale. Negli States si parla tedesco! Unico rimedio sono i “King” strumento di divinazione. Più famose le trasposizioni cinematografiche. Blade Runner di Ridley Scott,(1982) e poi Terminator, Total Recall, Minorità Report. Con questi film, tutti diventati cult, la notorietà di Dick esplose in tutto il mondo. Lui non vide mai il primo film tratto da una sua opera: morì prima..Chissà a chi andarono i diritti d’autore?! Cari amici, correte in libreria: qualsiasi suo romanzo vale assolutamente la pena. In onore del grande visionario alziamo i calici colmi di un brut millesimato, la notte, verso le stelle, che tanto ci fanno sognare. Prosit Pronobis!

domenica, febbraio 10, 2008

LA PECORA NERA



Terza Q della scuola elementare GIANGINO CAPOHANE. Tutti i cinquanta alunni compostamente seduti aspettano l’inizio delle lezioni. Io all’ultimo banco, al mio fianco il perfido M. Sogghigna beffardo frugandosi nelle capaci tasche dei pantaloncini corti. Il suo atteggiamento mi insospettisce, poi mi allarma. Lo interrogo: che tu ha nella mente? La sua bocca prende una piega orribile. Scivola dal banco e strisciando come un verme alla cattedra si avvia. Al suo ritorno è visibilmente soddisfatto, si frega le mani e gongola. Si spalanca la porta: come titano tra nanetti si affaccia il Maestro, Cavaliere Sansone Scuojavacca, il nostro venerato insegnante. Rapido sguardo inceneritore alla marmaglia e rapido si avvia al suo scranno. Con fare regale si siede. Appena le vetuste mele si poggiano alzò alto un orribile grido. Grande spavento! Tutti ammutoliti e terrorizzati. Tutti tranne uno: M. Il perfido sembrava non essere stupito di quell’urlo ma in oltremodo divertito, stava piegato in due a causa dell’attacco convulso di ilarità. Nonostante il dolore atroce lo Scuojavacca iniziò a togliersi le numerose puntine conficcatoglisi nelle terga, continuando a guardare furibondo nella direzione di M che continuava imperterrito la gioiosa danza sul pavimento. MMMMM!! Gridò il Maestro. Questa è l’ultima che combini! Io chiesi il permesso di parlare. Come può, Illustre Maestro, addossar colpe al mite M, che dello studio e della disciplina ha fatto gli scopi della vita sua? Egli ai più nobili scopi di alta moralità ha dedicato… Taci imbecille, mi urlò livido il Maestro. Si avvicinò a M. Ora sedeva compostamente non riuscendo però a frenare un risolino. Avvicinò il suo viso a quello dellì infante e lo apostrofò: Tu sei di cattivo esempio per tutti: SEI UNA PECORA NERA! M si asciugò gli sputacchi e, ieratico disse: Si vedrà!
M aveva ragione. Ora in tutto il mondo (Beh, in un comune, Arbus, in provincia di Cagliari) si stanno selezionando greggi di pecore nere. Sono più agili sui terreni sassosi e si accontentano di sporadici ciuffetti d’erba. Danno un latte ottimo per il pecorino, non solo ma la loro lana nera è ottima per fare su sacu, la ricercata coperta impermeabile per riparare i pastori dalla pioggia e per i vestiti dei neonati. I gomitoli di lana nera sono ricercati ma introvabili. Alla fine aveva ragione M! Magari ha una tessitura a Orune in un qualche ovile…
Ci beviamo una bottiglia di mirto, il suo profumo ci ricorda questi posti selvaggi e duri e meravigliosi. Salute M. Prosit Pronobis!.

sabato, febbraio 09, 2008

MATRIARCATO E MONTAGNA



Incontro mondiale a Trento sul tema della dimensione femminile in montagna, in particolare nel suo sviluppo nelle Alpi e nell’Appennino. Questa costante presenza ha garantito gli insediamenti in quota, l’ambiente e la sopravvivenza in tempi difficili. La medicina popolare, il riconoscimento delle erbe, la cura del territorio, l’allevamento della prole hanno avuto un ruolo fondamentale nel proteggere gli ecosistemi, ridurre la povertà, l’insicurezza alimentare e l’assistenza delle comunità montane. Non solo, si è anche parlato di una pagina gloriosa delle donne delle Apuane, Nel luglio del 1944, a Carrara, tutti gli uomini erano in montagna e toccava alle donne mantenere l’unico contatto con loro. I nazisti ben presto capirono l’importanza delle donne e decretarono l’evacuazione della città per lasciare i partigiani senza alcun sostegno. Le donne carraresi, scese in piazza delle Erbe, con una manifestazione pacifica, sfidando le mitragliatrici, gridarono il loro rifiuto alla deportazione. Ci furono arresti e tafferugli. Alla fine l’ordine fu revocato. Soddisfazione grande per gli uomini che si apprestarono ad un lauto banchetto. Ah, se non ci fossero le donne! Ora che in montagna la neve è alta, facciamo una buona scorta di legna, cibi e vini. Con la nostra morosa andiamo in una baita isolata. Forse una settimana ci permetterà di esprimerle la nostra riconoscenza, per essere lì con noi. Per il resto abbiamo tutta la vita! Per il vino fate scegliere a lei: è notorio che l’olfatto, come il resto, nelle donne è oltremodo migliore. Io mi bevo una bottiglia di Genepy, distillato di un' erba che nasce sui ghiacciai! Prosit pronobis!

P.S. Per chi è interessato, veda il BLOG DONNE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! del 25/3/2007.

mercoledì, febbraio 06, 2008

IL RE DEGLI SCACCHI


Correva l’anno 1972. La guerra fredda si arroventa vieppiù, in USA Nixon, in URSS Breznev. Praga ha capitolato sotto i carri armati sovietici, Vietnam e Cambogia sono bombardati a tappeto. Incombe la minaccia atomica. E’ in questo clima che viene organizzata una grandiosa sfida di scacchi, a Reykjavik, capitale dell’Islanda. Robert James Fischer, americano, sfida il detentore del titolo di campione del mondo, il russo Boris Spassky.
Bobby, nato a Chicago nel 1943, ha imparato a giocare a scacchi a 6 anni. Studia il russo per poter leggere le più prestigiose riviste di scacchi. A 14 anni è campione nazionale, la sua caratteristica principale è la cattiveria ed una memoria prodigiosa. Per esercitarsi va al cinema e gioca a scacchi con il suo allenatore più partite in contemporanea: lui però non ha alcuna scacchiera. Alla mitica disfida si presenta con un giorno di ritardo. Perde le prime tre partite ma dalla quarta diventa inarrestabile: è lui il nuovo campione di scacchi, a soli 29 anni. Incomincia, drammaticamente, il suo declino psichico. Scompare nel nulla. Nel 1992 riappare per una rivincita con Boris Spassky organizzata da un riccone jugoslavo. La partita dura due mesi ed ancora vince lui. In quegli anni contro la Jugoslavia c’è l’embargo: Fischer viene accusato dagli USA di attività antinazionali: a lui non gliene frega nulla. Sparisce tra Filippine e Giappone. Ormai completamente preso dalla paranoia, riesce ad ottenere la cittadinanza islandese. Lì si ritira nel 1994 e lì è tornato alla casa del Padre in questi giorni, aveva 64 anni. Prova vivente dell’incontro tra genio e follia, squilibrio e ferocia, resta nella storia degli scacchi come pietra miliare di un gioco sorprendente. Prima di morire aveva proposto di cambiare alcune regole del gioco. Per esempio i vari pezzi dovevano essere messi sulla scacchiera a caso. Per un giocatore di scacchi andrebbe bene un cognac ed anche a noi.. Per Bobby un analcolico, non si sa mai ! Prosit Pronobis!

lunedì, febbraio 04, 2008

VITA MIGLIORE?


Durante i bui secoli della storia umana, carestie, guerre, pestilenze, cataclismi, sofferenze inaudite, il sostegno della fede ha permesso ai nostri progenitori di farci arrivare fino ad oggi. Questo grazie alla nostra aspirazione ad una vita migliore. Secondo recenti studi ciò si deve allo sviluppo dei lobi temporali che ci permise di fare previsioni rivolte al futuro: questo corpo che giace privo di vita facilmente ad esso assomiglierò. Eppoi: chi siamo, dove andiamo, da dove ecc. Ora siamo in grado di debellare quasi tutte le malattie (Beh...), di sconfiggere la fame (Beh…), di abolire le guerre (Beh…). Però la nostra sostanziale disposizione a credere è rimasta.immutata. Ora poi ci vengono in soccorso i portatori di epilessia del lobo temporale. Che culo! Per noi. Hanno scoperto che dopo le crisi i soggetti riferivano sensazioni mistiche molto intense. In altre parole ci sono dei circuiti, che coinvolgendo l’amigdala, centro delle emozioni, durante l’evoluzione, si sono specializzati per la fede. La risonanza magnetica effettuata su monaci buddisti, suore in preghiera ed anche su bambini difficili, (e i frati?) ha dimostrato la presenza di alterazioni neurologiche limiti. Senso di trascendenza, visioni, estasi. Possediamo argomenti di prima mano. Il grandissimo scrittore russo Fjodor M. Dostojevskj, soffriva di epilessia. Occomemai? Fu condannato alla fucilazione dallo zar per le sue idee libertarie. Il plotone era già schierato di fronte a quei sciagurati. Arrivò l’ordine di sospendere l’esecuzione. Il capo plotone pensò bene di fare uno scherzetto: era un zuzzurellone. Diede l’ordine del fuoco, mirando in alto. Il Nostro ebbe una crisi epilettica, la prima di una lunga serie, LTE, epilessia del lobo temporale. Durante queste crisi aveva visioni di tipo mistico e religioso. Ora la discussione verte sull’utilità di credere in un principio trascendente, nell’esistenza in una vita ultraterrena, che il messaggio consolatorio abbiano favorito la sopravvivenza nostra e la nostra evoluzione. La fede comincia dove la ragione finisce. In questa serata fredda e triste ci beviamo un grog al rum, caldissimo.
Prosit Pronobis!