ALL'OMBRA vis artis non vilis aqua sed vinum

ABBOMINEVOLI ABBINAMENTI

venerdì, ottobre 06, 2006

E' U(n)GENIO!

Grande scalpore ha suscitato in Inghilterra l'uscita del “Cambdrige handbook of expertise and expert performance”. Opperchè? La tesi che si sostiene è la seguente: le persone di talento e/o di genio lo sono semplicemente perché tanto tempo, al lavoro o all'arte o allo sport o a qualsiasi cosa, dedicano studio, pratica e allenamento. Scoperta sensazionale? Essì! E. Merckx ha pedalato per centinaia di migliaia di chilometri, molti dei quali in salita. W. A. Mozart a tre anni suonava il violino, eppoi per molti anni ancora, precisamente per altri trentadue anni, migliorando con costanza. Come, del resto, altri musicisti. Einstein a scuola era un capocchione... Allora come fece a pensare che l'energia era uguale alla massa per la velocità della luce al quadrato ed alle relative conseguenze? APPLICAZIONE! E di molto! ANNI!
Pierre de Fermat, noto avvocato, formulò la ben nota congettura: sia data l'equazione a alla n + b alla n = c alla n, non esistono soluzioni per n maggiore di 2. La soluzione è arrivata nel 1994. La dimostrazione è opera di Andrew Wiles. La sognava da bambino. Impiegò sette anni di duro lavoro. Nel mezzo del cammin di sua vita, 1306, Dante inziò la sua "Commedia". Terminò nell'anno della morte sua. Johann Sebastian Bach, alla morte dei genitori nel 1694, si trasferì dal fratello maggiore a Ohrdruf. L'organo della chiesa locale era balordo ed il bambinetto si ingegnava ad aggiustare le complicate parti meccaniche dello strumento. Per tutta la vita si applicò allo strumento: il suo capolavoro, l'arte della fuga, poco prima di ritornare alla casa del Padre. In breve il talento è solo l'un per cento della strada per giungere alla genialità. Il trenta per cento l'istruzione generale ed il sessantanove per cento lavoro duro, ma duro, tanto duro. Come l'ispirato poeta KALZINAZZ, così declama:

  • MIO NONNO FAVA I MATTONI,

  • MIO PADRE FAVA I MATTONI,

  • FAZO I MATTONI ANCA ME,

  • E LA MIA CASA 'NDOV'E?.

    Anche il lavoro di generazioni raggiunge vette poetiche-storiche e sociali. Ma c'è sempre, come ciascuno di noi ha ampiamente constatato nei banchi di scuola, chi cerca la scorciatoia. Il Signor Robert K. Graham, 74 anni, riuscì a realizzare il suo sogno a partire dal 1980. Rincorse per il mondo professoroni, artistoni, campioni e musiconi. Tutti di chiara fame.
    In ciò fu facilitato dal suo mestiere: miliardario. A tutti loro chiese di avere in carità e/o in affidamento un po' (tanto) di liquidus seminalis. Egli si impegnava ad agevolare il lavoro. Ritornò dai suoi viaggi gravato da alcune damigiane: era raggiante! Grazie ad alcune collaboratrici riuscì nel suo scopo: realizzare una razza di geni.!
    Dall'esperimento nacquero ben duecentoquindici garruli bimbi!
    Nel 1914, dopo una trionfale rappresentazione del “Pigmalion” una bellissima ammiratrice dell'autore, George Bernard Shaw, lo avvicinò e, con soave e virgineo trasporto così gli disse:-”Maestro, vi immaginate se avessimo un figlio insieme, della sua intelligenza e del mio aspetto?”. Prontamente il drammaturgo rispose:-” E se avesse la sua intelligenza ed il mio aspetto?.
    E con questo mettiamo un pietrone sopra il Signor Graham.
    La vita è speranza e desiderio. Creazione e divertimento. Cura e condivisione.
    Con infinita dolcezza stappiamo uno champagne KRUG 1979.

    Prosit!

P. S. Nel 1953 James Watson e Francis Crik scoprirono la struttura a doppia elica del DNA.
Nel 1959 Arthur Kornberg scopre la molecola che copia il DNA. Viene chiamata DNA polimerasi. La scoperta gli vale il Nobel. Gli studi procedono. Un giovane ricercatore, Roger Kornberg continua lo studio del suo babbino. Dopo 10 ANNI (!) trova la molecola, componente del DNA, in grado di legarsi a sostanze presenti nei vari tessuti stimolando od ostacolando l'espressione di determinati geni. Questo meccanismo spiegherebbe la capacità delle cellule staminali di trasformarsi in parti del tessuto che le ospitano. Il 4 ottobre 2006 gli telefona a casa. Presentarsi
a Stoccolma con il vestito buono: il re ha qualcosa per lui. Una valigia di soldi, una medaglia ed una pergamena.

Riempiamo la flute. E ancora. Prosit!